Sono state le caratteristiche di un materiale affascinante
come il vetro, e le molteplici potenzialità espressive in
esso intraviste, che convincono Roberto Alabiso, neolaureato in
Architettura ad aprire a Palermo una bottega artigiana di
vetratista. Inizia così nel 1983 l’attività dello Studio Iride, in cui
sono impegnati inizialmente Alabiso e due suoi colleghi di università. Gli
inizi, sono difficili, e i due colleghi lasciano il laboratorio. Roberto
Alabiso successivamente conosce C. Zuppardi, che facendo esperienza
della bellezza di un lavoro artigianale e creativo, aderirà all’attività dello
Studio in forma societaria dal 1989 fino al 1999.
I due soci si rendono conto che non basta l’entusiasmo per un’arte come quella da loro
intrapresa; iniziano a studiare e ad approfondire le tecniche e i maestri
vetratisti del passato lontano e più recente. In
particolare analizzano le opere di due protagonisti dell’arte vetraria
siciliana, che hanno contribuito alla diffusione
della cultura artistica isolana:
Salvatore
Gregorietti e Pietro
Bevilacqua.Inoltre, l’esperienza di artisti come
Rouault,
Matisse, Lèger,
Chagall, nel campo delle vetrate artistiche
costituisce un importante punto di riferimento per l’opera dello
studio.A partire dagli anni ,60, l’omologazione
culturale bandisce l’uso delle arti applicate, soprattutto nelle abitazioni,
ogni decorazione verrà considerata superflua, mettendo in crisi tutto
l’artigianato, già messo a dura prova dal sempre
più invadente prodotto industriale.A Palermo, sino
alla fine degli anni ‘70 é pressoché impossibile trovare una bottega di
vetratista.Lo Studio Iride si rende conto
dell’importanza di riannodare i legami con il passato, guardando
contemporaneamente al cambiamento dei linguaggi
stilistico-espressivi.Vengono affinate le
tecniche di lavorazione, si fanno esperimenti nuovi, arrivano le prime
importanti committenze.Nel 1985
viene eseguito il primo lavoro di carattere
religioso nella Cappella del Collegio Montano Don Bosco, di
Montelepre (Pa);
subito dopo per la Parrocchia di Portella di Mare
(PA) vengono eseguite due vetrate raffiguranti una, lo Spirito Santo e
l’altra, le virtù teologali Fede, Speranza e Carità. In queste vetrate, per la
prima volta, viene utilizzata la tecnica delle
grisaglie. Seguono le vetrate per la Parrocchia di
Pallavicino (PA); per il Monastero delle Vergini; per la Parrocchia di
Mondello Valdesi; e per la
Cappella nel Convento di Clausura di Villagrazia a
Palermo; altri lavori vengono realizzati nelle
provincie di Messina, Agrigento e Trapani. Dal
1985 al 1988 le commissioni ottenute dallo Studio aumentano notevolmente,
specie nel campo dell’arredamento d’interni. Questo incremento è favorito da
una ripresa dell’artigianato artistico dopo la crisi sopra accennata. Nel
1988, Roberto Alabiso, riproduce su vetro la Crocifissione di Renato
Guttuso ,
affinando la tecnica della grisaglia sul vetro
soffiato. Nel 1989 lo Studio Iride si
trasferisce in locali più adeguati alle nuove esigenze, in Via Guglielmo
Marconi, nel centro della città (dove è
tutt’ora) Nello stesso anno, Calogero, in occasione dell’Incontro Nazionale
della Compagnia delle Opere, conosce a Milano il pittore fiorentino Americo
Mazzotta, che viene invitato a Palermo a vedere il
laboratorio. Egli come primo lavoro prepara due
Stazioni per una Via Crucis e proverà a dipingerle su vetro.
Anch’ egli rimane affascinato da questa tecnica,
che sperimenta per la prima volta. Padre Tubolino,
parroco della Sacra Famiglia di Palermo, vuole realizzare per la
Sua chiesa tre vetrate, una delle quali, la più grande, con il tema della Parabola
delle dieci Vergini; in questa vetrata i volti delle Vergini Sagge, devono
raffigurare le donatrici. Alabiso chiede a Mazzotta, esperto
ritrattista, di preparare i disegni e dipingere le vetrate. Il pittore
fiorentino ottienel giudizio
favorevole di tutta la comunità. Quest’opera
induce anche il parroco della Chiesa del San Salvatore a
Partinico (PA), a commissionare allo Studio Iride diciotto grandi
vetrate, che avranno per tema La Creazione.
L’artista fiorentino studia e prepara i bozzetti per le vetrate, che saranno
realizzate nel 1992. La collaborazione con il maestro prosegue, tra il 1992 e il 96 vengono
eseguite cinque vetrate istoriate per complessivi 250 mq, destinate alla nuova
Chiesa Madre di Santa Margherita Belice (Ag). Esse
raffigurano, l’Annunciazione, la Natività, la Resurrezione, la Pentecoste e
nel fronte principale, in un grande un triangolo, viene
raffigurata la Gerusalemme Celeste.Con il pittore lo Studio realizza numerose vetrate. Nel
1995, L’Ultima Cena (cm. 250x600), nella Chiesa di San Paolo a Pesaro; nel
1996, le vetrate per la Chiesa Madre di Palena
(CH); nel 1997, i Quattro Evangelisti ed una vetrata dedicata a Padre
Pio per la cappella del Cimitero Monumentale dell’
Antella (Fi); nel
1998, Il Battesimo di Gesù; nella Chiesa di San
Giuseppe Benedetto Labre, nel quartiere
Torraccia a Roma, inaugurata da SS. Giovanni Paolo
II.Nel 1997, nella Chiesa di San Giuseppe Lavoratore ad Oswiecim
in Polonia, vengono montate le 14 Stazioni della Via Crucis, La Crocifissione
nelle finestre absidali, e San Giuseppe, nella Cappella Feriale. La chiesa
costruita in memoria dei quarantamila italiani deportati e uccisi nei campi di
sterminio di Auschwitz, contiene al suo interno un unitario programma iconografico, ideato dall’
artista fiorentino, incentrato sul tema della Morte e Resurrezione, che si
sviluppa attraverso una particolare integrazione di affreschi parietali e
vetri istoriati in modo da sembrare un tutt’uno.
Nel corso del 2001, il lavoro della chiesa di
Auchswitz è stato completato con l’ inserimento di
sei vetrate raffiguranti Santa Caterina da Siena, Santa Teresa d’Avila,
San Francesco d’Assisi, San Benedetto, SS. Cirillo e Metodio.
Alabiso nel 1994, dipinge una vetrata con la Madonna delle
Lacrime, per la Chiesa di Siracusa, le vetrate per la Chiesa Madre di San
Fratello (ME) con i temi delle Beatitudini , San Benedetto il Moro e San
Fratello. Tra il 94 e il 99 dipinge le vetrate per la Chiesa
dell’ Addolorata a Menfi (AG), San Pietro e San
Paolo per la omonima Chiesa di Mazara del Vallo
(TP); una vetrata per la facciata della Chiesa Madre di
Camporeale, raffigurante Cristo Risorto; tre vetrate in altrettanti
Istituti religiosi delle suore del Beato Giacomo Cusmano, con la storia del
fondatore dell’ Ordine ed inoltre realizza le vetrate per diverse cappelle
gentilizie.Tra il 1999 e il 2000, esegue le prime
sei di dodici vetrate alte 10 mt. con il tema
iconografico delle Dodici tribù di Israele e i
dodici Apostoli. Nell’abside della stessa chiesa viene
realizzata una vetrata di circa 25 mq dove vengono raffigurati Papa Giovanni
XXIII, Giovanni Paolo II, Madre Teresa da Calcutta, Santa
Maria Goretti e in alto la SS.
Maria Vergine. Sono
tutt’oggi in
corso di completamento le rimanenti sei vetrate. Nel 2000, esegue la vetrata
per il rosone della Chiesa Madre di San Giuseppe Jato
(PA), raffigurante Lo Spirito Santo e il rosone della Chiesa Madre di
Borgetto (PA), con l’episodio evangelico Noli me
tangere, l’ Annunciazione, nel rosone della
Chiesa di S.Maria di Lourdes( PA).L’Annuncio
a Maria. Tutte queste vetrate vengono realizzate con la
tecnica tradizionale della piombatura e pittura a fuoco. La
programmazione nelle diverse fasi di cottura consente
la fusione contemporanea di più lastre. Queste sperimentazioni con la fusione
e l’utilizzo di ossidi, che resistono alle alte
temperature, portano a nuove possibilità espressive: si possono ottenere
effetti stupefacenti, il vetro può assumere spessori fino a 3/4 cm. offrendo
soluzioni di trasparenza e sfumature nei colori mai visti. Uno
dei primi lavori eseguiti con questa tecnica straordinaria
viene commissionato nel 1996 per la Chiesa della Madonna di
Portosalvo a Messina. Si tratta di una vetrata (cm
250x400) costruita sul telaio in acciaio, che
Alabiso progetta ed esegue mettendo a frutto l’esperienza di quattro anni di
sperimentazione, fondendo lastre di vetro insieme ad ossidi e vetro ridotto in
piccolissimi frammenti . Con la tecnica di vetro fusione
vengono eseguite negli anni successivi diverse vetrate sia a carattere
religioso, sia per civili abitazioni, inoltre vengono realizzati una serie di
componenti di arredo come lumi, applique, piatti decorati,
etc.
Per la nuova Chiesa di
NS. Signora di Loreto, nel quartiere di Villa Rosina a Trapani, sono
state eseguite tra il 1999 e il 2001 diverse vetrate in fusione e pitture ad
ossido. Il tema iconografico della Morte e Resurrezione, l’Eucarestia,
il Cammino del Popolo di Dio, indicato dall’architetto progettista, Melina
Rinaudo, viene
interpretato ed eseguito da Alabiso con l’approvazione della Commissione
d’Arte Sacra. Una vetrata, con i colori e il simbolismo dell’acqua,
viene posta sul Fonte Battesimale mentre un’altra
con l’Annunciazione, viene inserita nella facciata. Tra il 2001 e il 2002
vengono realizzate per la stessa Chiesa le Stazioni
della Via Crucis in vetrofusione con un
interessantissimo effetto di bassorilievo.
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