roberto alabiso opere sino al 2013


OPERE 1983/2013
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

vetrate, Vetrate, Sono state le caratteristiche di un materiale affascinante come il vetro, e le molteplici potenzialità espressive in esso intraviste, che hanno convinto Roberto Alabiso, neolaureato in Architettura ad aprire a Palermo in Sicilia una bottega artigiana di vetratista. Inizia così nel 1983 l’attività dello Studio Iride, in cui sono impegnati inizialmente Alabiso e due suoi colleghi di università. Gli inizi, sono difficili, e i due colleghi lasciano il laboratorio. Roberto Alabiso successivamente conosce Cal , con il quale condividerà l’attività in forma societaria dal 1989 al 1999.I due si rendono conto che non basta l’entusiasmo per un’arte come quella da loro intrapresa; iniziano a studiare e ad approfondire le tecniche e i maestri vetratisti del passato lontano e più recente. In particolare analizzano le opere di due protagonisti dell’arte vetraria siciliana, che hanno contribuito alla diffusione della cultura artistica isolana: Salvatore Gregorietti e Pietro Bevilacqua.Inoltre, l’esperienza di artisti come Rouault, Matisse, Lèger, Chagall, nel campo delle vetrate artistiche costituisce un importante punto di riferimento per l’opera dello studio.A partire dagli anni ,60, l’omologazione culturale bandisce l’uso delle arti applicate, soprattutto nelle abitazioni, ogni decorazione verrà considerata superflua, mettendo in crisi tutto l’artigianato, già messo a dura prova dal sempre più invadente prodotto industriale.A  Palermo, sino alla fine degli anni ‘70 é pressoché impossibile trovare una bottega di vetratista.Lo Studio Iride si rende conto dell’importanza di riannodare i legami con il passato, guardando contemporaneamente al cambiamento dei linguaggi stilistico-espressivi.Vengono affinate le tecniche di lavorazione, si fanno esperimenti nuovi, arrivano le prime importanti committenze.Nel 1985 viene eseguito il primo lavoro di carattere religioso nella Cappella del Collegio Montano Don Bosco, di Montelepre (Pa); subito dopo per la Parrocchia di Portella di Mare (PA) vengono eseguite due vetrate raffiguranti una, lo Spirito Santo e l’altra, le virtù teologali Fede, Speranza e Carità. In queste vetrate, per la prima volta, viene utilizzata la tecnica delle grisaglie. Seguono le vetrate per la Parrocchia di Pallavicino (PA); per il Monastero delle Vergini; per la Parrocchia di Mondello Valdesi;    e per la Cappella nel Convento di Clausura di Villagrazia a Palermo; altri lavori vengono realizzati nelle provincie di Messina, Agrigento e Trapani. Dal 1985 al 1988 le commissioni ottenute dallo Studio aumentano notevolmente, specie nel campo dell’arredamento d’interni. Questo incremento è favorito da una ripresa dell’artigianato artistico dopo la crisi sopra accennata. Nel 1988, Roberto Alabiso, riproduce su vetro la Crocifissione di Renato Guttuso, affinando la tecnica della grisaglia sul vetro soffiato. Nel 1989 lo Studio Iride si trasferisce in locali più adeguati alle nuove esigenze, in Via Guglielmo Marconi, nel centro della città(dove è tutt’ora) Nello stesso anno, Calogero, in occasione dell’Incontro Nazionale della Compagnia delle Opere, conosce a Milano il pittore fiorentino A , che viene invitato a Palermo a vedere il laboratorio. come primo lavoro prepara due Stazioni per una Via Crucis e proverà a dipingerle su vetro. Anch’ egli rimane affascinato da questa tecnica, che sperimenta per la prima volta.La Parrocchia della Sacra Famiglia di Palermo, chiede  Studio di preparare i bozzetti per tre vetrate, una delle quali, la più grande, con il tema della Parabola delle dieci Vergini; in questa vetrata i volti delle Vergini Sagge, devono raffigurare le donatrici. , da esperto ritrattista, prepara i disegni e dipinge le vetrate, ottenendo il giudizio favorevole del parroco e della comunità. Quest’opera induce il parroco della Chiesa del San Salvatore a Partinico (PA), a commissionare allo Studio Iride diciotto grandi vetrate, che avranno per tema, La Creazione. L’artista fiorentino studia e prepara i bozzetti per le vetrate, che saranno realizzate nel 1992. La collaborazione con il maestro prosegue, tra il 1992 e il 96 vengono eseguite cinque vetrate istoriate per complessivi 250 mq, destinate alla nuova Chiesa Madre di Santa Margherita Belice (Ag). Esse raffigurano, l’Annunciazione, la Natività, la Resurrezione, la Pentecoste e nel fronte principale, in un grande un triangolo, viene raffigurata la Gerusalemme Celeste.Con lo Studio realizza numerose vetrate. Nel 1995, L’Ultima Cena (cm. 250x600), nella Chiesa di San Paolo a Pesaro; nel 1996, le vetrate per la Chiesa Madre di Palena (CH); nel 1997, i Quattro Evangelisti ed  una vetrata dedicata a Padre Pio per la cappella del Cimitero Monumentale dell’ Antella (Fi); nel 1998, Il Battesimo di Gesù; nella Chiesa di San Giuseppe Benedetto Labre, nel quartiere Torraccia a Roma, inaugurata da SS. Giovanni Paolo II.Nel 1997, nella Chiesa di San Giuseppe Lavoratore ad Oswiecim in Polonia, vengono montate le 14 Stazioni della Via Crucis, La Crocifissione nelle finestre absidali, e San Giuseppe, nella Cappella Feriale. La chiesa costruita in memoria dei quarantamila italiani deportati e uccisi nei campi di sterminio di Auschwitz, è stata progettata dall’architetto a e contiene al suo interno un unitario programma iconografico, ideato dall’ artista fiorentino, incentrato sul tema della Morte e Resurrezione, che si sviluppa attraverso una particolare integrazione di affreschi parietali e vetri istoriati in modo da sembrare un tutt’uno. Nel corso del 2001, il lavoro della chiesa di Auchswitz è stato completato con l’ inserimento di sei vetrate raffiguranti Santa Caterina da Siena, Santa Teresa d’Avila, San Francesco d’Assisi, San Benedetto, SS. Cirillo e Metodio. Nel 1994 a Cefalù, nasce il Corso di Arte ed Iconografia Cristiana, inizia così un percorso di studio e scambio di esperienze con artisti e architetti provenienti da tutta Italia e anche dall’estero. Giunto quest’anno alla settima edizione, il Corso si terrà a Venezia, ed affronterà il tema "L’Itinerario dello Sguardo",( per ulteriori notizie sul Corso di Arte ed Iconografia Cristiana è possibile richiedere gli Atti dei convegni, collegandosi al sito internet .Alabiso nel 1994,dipinge una vetrata con la Madonna delle Lacrime, per la Chiesa di Siracusa, le vetrate per la Chiesa Madre di San Fratello (ME) con i temi delle Beatitudini, San Benedetto il Moro e San Fratello. Tra il 94 e il 99 dipinge le vetrate per la Chiesa dell’ Addolorata a Menfi (AG), San Pietro e San Paolo per la omonima Chiesa di Mazara del Vallo (TP); una vetrata per la facciata della Chiesa Madre di Camporeale, raffigurante Cristo Risorto; tre vetrate in altrettanti Istituti religiosi delle suore del Beato Giacomo Cusmano, con la storia del fondatore dell’ Ordine ed inoltre realizza le vetrate per diverse cappelle gentilizie.Tra il 1999 e il 2000, esegue le prime sei di dodici vetrate alte 10 mt. con il tema iconografico delle Dodici tribù di Israele e i dodici Apostoli. Nell’abside della stessa chiesa viene realizzata una vetrata di circa 25 mq dove vengono raffigurati Papa Giovanni XXIII, Giovanni Paolo II, Madre Teresa da Calcutta, Santa Maria Goretti e in alto la SS. Maria Vergine. Sono tutt’oggi in corso di completamento le rimanenti sei vetrate. Nel 2000, esegue la vetrata per il rosone della Chiesa Madre di San Giuseppe Jato (PA), raffigurante Lo Spirito Santo e il rosone della Chiesa Madre di Borgetto (PA), con l’episodio evangelico Noli me tangere. Ultimo lavoro in ordine di tempo, L’Annunciazione, nel rosone della Chiesa di S.Maria di  Lourdes(PA).L’Annuncio a Maria (R.Alabiso 2002)Tutte queste vetrate vengono realizzate con la tecnica tradizionale della piombatura e pittura a fuoco.La programmazione nelle diverse fasi di cottura consente la fusione contemporanea di più lastre. Queste sperimentazioni con la fusione e l’utilizzo di ossidi, che resistono alle alte temperature, portano a nuove possibilità espressive: si possono ottenere effetti stupefacenti, il vetro può assumere spessori fino a 3/4 cm. offrendo soluzioni di trasparenza e sfumature nei colori mai visti.Uno dei primi lavori eseguiti con questa tecnica straordinaria viene commissionato nel 1996 per la Chiesa della Madonna di Portosalvo a Messina. Si tratta di una vetrata (cm 250x400) costruita sul telaio in acciaio, che Alabiso progetta ed esegue mettendo a frutto l’esperienza di quattro anni di sperimentazione, fondendo lastre di vetro insieme ad ossidi e vetro ridotto in piccolissimi frammenti , glass fused . Con la tecnica di vetro fusione vengono eseguite negli anni successivi diverse vetrate sia a carattere religioso, sia per civili abitazioni, inoltre vengono realizzati una serie di componenti di arredo come lumi, applique, piatti decorati, vetrate piombate, etc.Per la nuova Chiesa di NS. Signora di Loreto, nel quartiere di Villa Rosina a Trapani, sono state eseguite tra il 1999 e il 2001 diverse vetrate in fusione e pitture ad ossido. Il tema iconografico della Morte e Resurrezione, l’Eucarestia, il Cammino del Popolo di Dio, indicato dall’architetto progettista, Melina Rinaudo, viene interpretato ed eseguito da Alabiso con l’approvazione della Commissione d’Arte Sacra. Una vetrata, con i colori e il simbolismo dell’acqua, viene posta sul Fonte Battesimale mentre un’altra con l’Annunciazione, viene inserita nella facciata. Tra il 2001 e il 2002 vengono realizzate per la stessa Chiesa le Stazioni della Via Crucis in vetrofusione con un interessantissimo effetto di bassorilievo . Lo studio laboratorio ha eseguito inoltre lavori nella città di Catania,Caltanissetta, Ragusa ,Enna,Pesaro,Grosseto, Reggio Calabria, Bari, Taranto, Genova, Cagliari, Sassari, Torino,Verona, Vicenza, Rimini, Pisa,Arezzo,ecc.  Dal libro; Chiese e simboli di Maurice Dilasser…Le vetrate.Più di ogni altra espressione artistica, le vetrate favoriscono la preghiera. Diffondono nell'edificio una luce immateriale, che si sprigiona dalla sorgente divine:  Il Verbo era la luce degli uomini >….Il monaco Teofilo di Colonia, prima di descrivere la fabbricazione della vetrata, ne vantava gli effetti spirituali: la sua profusione di luce, il suo splendore, così come le figure del Salvatore o dei santi, che permette di moltiplicare.La scelta di fare una Via Crucis in vetro è stata,quindi, la naturale continuazione di una scelta già operata nel progettare e proporre le vetrate della chiesa Nostra Signora di Loreto nel quartiere di Villa Rosina a Trapani.Chi è l'artista tra due architetti che insieme realizzano l'uno il bozzetto grafico l'altro la formella esecutiva che è fatta sì di disegno e colore, ma è composta di vari strati di polveri di cristallo che a doppia cottura arrivano fino a 900°?Il calore elevatissimo fonde vetro e colore e ciò che se ne trae è l'opera dell'uomo sì ma l'Architetto non è stato l'uomo!Questa esperienza l'avevamo vissuta quando insieme avevamo lavorato alle vetrate,e alla resa finale con sommo compiacimento avevamo constatato che la regìa non era la nostra. Noi non avremmo potuto mai immaginare un'opera insieme così fissa ma mutevole ad ogni riflesso di luce, quasi al variare di ogni singolo stato d'animo umano. L'armonia delle trasparenze e delle opacità, degli spessori e delle levigatezze, dei chiari e degli oscuri, il tutto caricando sempre più di significato il tema che volevamo svolgere, ha costituito il vero è proprio significato simbolico che in queste stazioni della Via Crucis abbiamo desiderato si compisse.La consapevolezza di una meditata preghiera compiuta dal testo evangelico ci ha sorretti in questo lavoro, e grati per averlo avuto commissionato restituiamo con queste brevi note.L''arte non si spiega!Vero! Infatti questo libretto non vuole spiegare nulla che già non sia noto, raffigurato; realizzando le quattordici stazioni della Via Crucis, e se poi queste venissero non solo pregate e meditate ma anche ammirate, sia lode a Dio .Nel 1999-2000 Roberto Alabiso progetta e dipinge per la Chiesa di San Francesco di Sales ,a Palermo, le vetrate,che hanno come tema iconografico " I dodici apostoli "e  "Le dodici tribù di Israele". La Chiesa ,costruita negli anni settanta, è ad unica navata ed ha in ogni lato sei vetrate di cm.120 di base, per cm.1200 di altezza.Di forma triangolare ,le finestre caratterizzano fortemente l’architettura della chiesa,sia nello spazio interno,sia per quanto concerne il gioco dei volumi all’esterno.L’altare è illuminato da un’altra grande vetrata,anch’essa di forma triangolare, di cm.420x960,dove nel 2001 vi sono stati raffigurati ,Maria Santissima,Papa Giovanni XXIII, Giovanni Paolo II,Madre Teresa di Calcutta e Santa Maria Goretti.La tecnica utilizzata per realizzare il suddetto lavoro è la stessa utilizzata nelle vetrate medievali,grisaglie cotte a fuoco, su vetro soffiato e colorescente.Oggi ,naturalmente la tecnologia ci consente lavorazioni più accurate,i forni di cottura sono controllati da processori,le pitture ad ossidi resistono a temperature molto più elevate di prima,e quindi la qualità delle vetrate ne risente positivamente. Pur tuttavia la mano dell’uomo,come nel 1000,è ancora insostituibile, e questo fa si, che ogni vetrata sia un’opera unica.  vetrata artistica piombata,icone dipinte su tavola . Nel 2007 inizia a lavorare sul tema iconografico della vita di Fra Luigi Lo Verde illustrando sette episodi significativi e ralizzando le vetrate per la Parrocchia della Noce a Palermo.Video pittura online.Dipingo webcam.

     Pitture su vetro

SANTA ROSALIA

Seconda metà del XIX secolo, museo etnografico “Giuseppe Pitrè di Palermo. L’opera legata alla pittura napoletana ma con esiti espressivi più grossolani (si vedano soprattutto le mani della Santa ), rappresenta una delle versioni più note di questo soggetto, il culto di questa santa è particolarmente diffuso a Palermo di cui è anche la patrona. Nella tradizione popolare la Santa proteggeva dal colera e dalla peste.

GESU ‘ BAMBINO DORMIENTE

Inizi del XIX secolo  collezione Trionfante, Palermo. Il vetro qui riprodotto è di pregevole fattura e in ottimo stato di conservazione. Rispetto alle altre versioni, la rappresentazione è arricchita da due testine alate di angeli e dalla colomba dello Spirito Santo.

GESU’ PESCATORE DI CUORI

Seconda metà del  XIX secolo. Collezione Martorana, Palermo. Questa è un’ opera di  pincisanti  di mestiere più o meno raffinato operanti in rapporto con la pittura del carro. Si noti che in questo soggetto ricorre un motivo decorativo di tipo floreale con la fissità di un marchio di bottega.

 

Significato di pincisanti: ( stampa e dipingi santi )  Gli stampasanti, pur sotto il controllo della chiesa, realizzavano stampe di immagini sacre secondo diversi tipi di produzione:

stampe in rilievo

stampe in cavo

stampe in piano

a seconda del materiale con cui era fatta la matrice. La colorazione, fatta dopo la stampa prevedeva campiture ampie con pochi colori e sfumature. I pincisanti erano invece pittori su vetro di immagini sacre. I colori, mescolati con solventi, vengono applicati a freddo su di una lastra di vetro. L’artigiano poneva sotto la superficie il disegno da copiare. Il lato su cui lavorava era il recto, mentre ciò che si mostrava a lavoro concluso era il verso. Per questo motivo  il disegno andava realizzato in modo speculare rispetto all’immagine che si voleva ottenere. La fragilità del vetro ha fatto si che questa tecnica venisse adoperata per opere di piccola dimensione.   S. GIOVANNI BATTISTASeconda metà del XIX secolo  collezione Buttitta Palermo. Questa è una delle tante opere prodotte da pincisanti  ormai integrati nelle botteghe dei pittori di carro. Gli elementi stilistici sono da attribuire alla pittura del carro, in cui per altro si rifletteva il ritorno della società europea della fine del secolo al romanzo. Si possono riconoscere in taluni di questi vetri precise concordanze espressive senza che per questo si debba pensare allo stesso autore, trattandosi chiaramente di moduli propri di tutta una bottegaADORAZIONE DEI MAGISeconda metà del secolo collezione Buttitta Palermo.In questa versione del noto soggetto ricorre l’errore nell’orientamento della mano che offre l’incenso. Si tratta di un soggetto molto diffuso di derivazione veneta. Si veda Matteo Ponzoni  Adorazione del magi, Treviso, Museo Civico.ADORAZIONE DEI PASTORISeconda metà del XIX secolo collezione Restivo Palermo. Fra  i vari elementi  molto interessanti di questo vetro si noti particolarmente il costume da popolana dell’Ottocento della donna che porta il cesto con le colombe.MADONNA DELLA  MELA  (2)Secondo trentennio del XIX secolo. Collezione privata, Palermo.Questa pittura è interessante per alcuni caratteri distintivi comuni ( come per esempio, il labbro inferiore delle figure “a ciliegia “ ) Appartiene certamente alla stessa bottega operante nel Palermitano, e che in questo  periodo operavano i fratelli Zizolfo, non è da escludersi che queste pitture siano opera loro. A favore di tesi depone la  coincidenza tra la tradizione orale che li indica come i maggiori e i più attivi pittori su vetro del Palermitano, anteriormente e contemporaneamente alla nascita della pittura del carro e al gran numero delle pitture su vetro appartenenti a questi stessi anni, aventi carattere stilistici comuni. Il lungo arco di tempo in cui operarono i fratelli Zizolfo ( nel 1856 muore Mario; nel 1900 muore Antonio), spiega anche il fatto che le pitture di questo gruppo siano più o meno antiche.    ANNUNCIAZIONE Seconda metà del XIX secolo. Collezione Frasca Polara, Palermo. Opera di un garzone di bottega, ed è certamente una delle versioni più elementari  dello stesso soggetto.MADONNA DELLA MELA (1)Seconda metà del XIX secolo. Museo Etnografico Giuseppe Pitrè, Palermo.Si noti l’orecchino in corallo e smalto che potrebbe indicare un origine trapanese del dipinto. Quest’opera è sicuramente dei  pincisanti  operanti in rapporto con la pittura del carro.Fusing glass, stained glass ,painted glass, sacred glass paint

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Some of Roberto Alabiso's glass creations visible in public places are, for instance, the windows and the Way of the Cross in the church of Nostra Signora di Loreto in Trapani (2000-20020), or a window in the church of Madonna di Portosalvo in Messina (1996). His work is also featured in "Vetrate Siciliane" by A. Pantina (L'Epos, Palermo 2002) and " Le Vetrate. Pittura e luce: dieci secoli di capolavori " by Catherine Brisac (Mondadori 2001),Il sacerdote Immagine di Cristo Attraverso quindici secoli d''arte di Steen Heidemann ED. Cantagalli Siena 2010

 

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